L’intervento alle celebrazioni del presidente nazionale Alessandro Del Carlo.
“Cinquanta anni dalla fondazione del Patronato Inac-Cia corrispondono a dieci lustri di impegno per l’estensione e la tutela dei diritti sociali, fra i contadini, i lavoratori e i cittadini. Una missione che è stata decisiva per la crescita e il consolidamento della democrazia nel nostro Paese”.
Alessandro Del Carlo, presidente Anp
Così Alessandro Del Carlo, presidente Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, nel suo intervento alle celebrazioni per il cinquantennale Inac, all’Angelicum Università Pontificia San Tommaso d’Aquino di Roma.
Da Anp-Cia, dunque, gli auguri per i 50 anni, ma anche il ringraziamento per l’importante e significativo lavoro svolto, soprattutto in questo difficile periodo e così come ricordato dal presidente Inac, Antonio Barile: “Proprio in questi ultimi due anni, drammatici per il tessuto sociale del Paese, la nostra attività di patronato è stata per milioni d’italiani un’ancora di salvataggio, consentendo loro di accedere a quelle misure di sostegno economico, varate dallo Stato. I nostri uffici hanno presentato oltre 700.000 pratiche, un record. La nostra attività quotidiana tra le persone e per le persone non si esaurisce -ha precisato Barile- istruendo pratiche e dando consulenza, ma ascoltando i reali bisogni delle persone. Siamo per questo interlocutori credibili per fare proposte e portare istanze alla politica e alle Istituzioni, in materie complesse come quelle previdenziali e assistenziali”.
Ed è anche a conferma di ciò che Anp, in occasione del cinquantennale, e in piena condivisione con Cia, Inac e tutto il sistema confederale, ha posto nuovamente all’attenzione di Governo, Parlamento e politica tutta, le questioni che continuano a essere fonte di diseguaglianze diffuse e di ingiustizia sociale: dall’aumento delle pensioni minime almeno al livello individuato oggi per le pensioni di cittadinanza (780 euro mensili), alla diffusione delle nuove tecnologie, per garantire la digitalizzazione e fornire servizi a domicilio, soprattutto per le persone anziane e la costruzione di un welfare di comunità, in particolare nelle aree interne e rurali, dove vivono oltre 15 milioni di persone.
“Il nostro grazie -ha concluso il presidente nazionale Anp-Cia, Del Carlo- a tutte e tutti, ai dirigenti, responsabili operatori, all’Inac di ieri e di oggi. La presenza in questa ricorrenza, delle vicepresidenti Anp-Cia, Giovanna Gazzetta e Anna Graglia, anche loro in passato impegnate al patronato Inac in Veneto e in Piemonte, così come quella di Carla Donnini, presidente Inac dal 2006 al 2014 e oggi dirigente Anp, rafforza e testimonia -ha concluso Del Carlo- una missione che, dopo 50 anni, è ancora fondamentale per la sua diffusione sul territorio e per la tutela delle persone. Ha consentito così, nel tempo, a tanti agricoltori e cittadini di arrivare a fruire di diritti a cui non avrebbero mai avuto accesso”.
Ogni anno, dal 1970, l’Inac-Istituto nazionale assistenza cittadini promosso da Cia-Agricoltori Italiani, lavora a supporto di circa un milione di cittadini su welfare e pensioni. Oltre 600 uffici e 1000 addetti creano la rete capillare che Inac-Cia stende su tutto il territorio nazionale. Alle celebrazioni per il cinquantennale, arrivate inevitabilmente con un anno di ritardo per via della pandemia, è intervenuto anche il presidente Inps, Pasquale Tridico, mentre messaggi di auguri sono arrivati dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando e dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.