Dopo mesi intensi di negoziati è stato raggiunto un accordo sul pacchetto di riforma della politica agricola comunitaria 2023-2027, approvato a livello politico dai Ministri dell’agricoltura europea al Consiglio Agri-Fish del 28 giugno.
Gli agricoltori potranno contare su nuove norme che sicuramente porteranno verso un sistema produttivo ancora più sostenibile, non solo a livello ambientale ma anche sociale e si spera soprattutto economico.
Tra il I e II pilastro circa il 60% delle risorse saranno dedicate ad una nuova architettura verde, agli eco-schemi dovranno essere destinate il 25% delle risorse del I pilastro; sarà inglobata nella PAC anche la dimensione sociale (volontaria dal 2023 e obbligatoria a partire dal 2025). Ci sarà anche maggiore attenzione alla gestione del rischio, soprattutto in risposta ai cambiamenti climatici e sarà riequilibrata la distribuzione dei pagamenti diretti. Sembra quindi che il compromesso raggiunto vada nella direzione richiesta, ma è ancora necessaria un’attenta analisi dei testi finali e un impegno importante per fare in modo che, attraverso la definizione del Piano strategico nazionale, l’applicazione delle norme si traduca in opportunità di sviluppo e non in maggiori vincoli. Serve, quindi, una politica nazionale all’altezza delle sfide del settore.
Ora l’iter legislativo dovrà proseguire con l’approvazione formale anche da parte del Parlamento europeo. Nel frattempo, i servizi delle Istituzioni lavoreranno alla stesura dei testi giuridici definitivi.
La nuova PAC entrerà in vigore a partire dal 1^ gennaio 2023. Gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione una prima proposta di Piano Strategico Nazionale entro dicembre 2021. I Piani dovranno essere definitivamente approvati entro il 2022.