Viticoltura e olivicoltura rappresentano nella nostra Regione un’eccellenza, non solo perché rappresentano un’importante fetta del pil agricolo regionale, ma anche e soprattutto perché incarnano valori legati alle tradizioni più antiche, cultura e paesaggio, e si sposano perfettamente con una produzione che è riuscita ad unire innovazione tecnologica e il recupero e la preservazione di antichi vitigni autoctoni, portando il vino e l’olio del Lazio ad un livello qualitativo d’eccellenza. Lo ha detto Stefano Tiozzo, vicepresidente della Cia Agricoltori Italiani del Lazio al termine dell’audizione della VIII Commissione Agricoltura sulla proposta di legge n. 38 ” DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ ENOTURISTICHE E OLEOTURISTICHE”. Dal momento in cui sarà approvata – ha proseguito – le aziende agricole avranno uno strumento che potrà incentivare assieme alla promozione dei propri prodotti anche territorio, cultura e patrimonio storico artistico. La Regione Lazio, dal canto suo deve finanziare adeguatamente la legge per favorire lo sviluppo economico delle produzioni stesse e delle attività turistiche collegate, tutto in una visione sinergica per la crescita e lo sviluppo dei territori rurali.
La legge ha inteso, inoltre, mettere ordine nell’universo degli operatori, istituendo un elenco apposito che sarà tenuto presso la Regione Lazio, inoltre delega ai comuni l’attività istruttoria. Pina Terenzi, Presidente nazionale di Donne in Campo Cia Agricoltori Italiani e presidente del Consorzio Consorzio di tutela Cesanese del Piglio “Vanno benissimo i SUAP presso i comuni ma questi devono essere messi in condizione di svolgere questi servizi, che spesso, per carenza di organici, confusione sulle competenze e carenza di fondi, non sono in grado di erogare”.
