L’appuntamento è stato quest’anno a Campobasso, dove, con un sapiente mix di cultura e incontri politico sindacali, oltre 250 delegati hanno potuto scoprire e riscoprire uno scorcio di Italia lontano dai percorsi turistici di massa ma che dispone di risorse culturali e gastronomiche di grandissimo interesse e importanza.
Politica e cultura quindi, un modus operandi che i soci dell’Associazione Nazionale Pensionati della CIA hanno dimostrato di apprezzare e sfruttare al meglio con incontri alla scoperta delle grandi produzioni della regione e visite culturali ai suoi gioielli. Una regione forse piccola per dimensioni ma grande per le opere d’arte e i suoi borghi medievali che conservano nel tempo la loro splendida dimensione paesaggistica e architettonica. Il convegno dello scorso sabato presso il Teatro Savoia di Campobasso ha confermato questa impostazione.
In una tavola rotonda con ospiti d’eccezione, si sono affrontati temi cruciali per l’ANP: pensioni e sanità.
Sul palcoscenico del Savoia i saluti del presidente della Cia Molise Nicolino Potalivo, quelli del Presidente ANP Molise Ugo Moauro, del Vice sindaco della città di Campobasso, l’assessore Paola Felice. A seguire gli interventi del vice presidente ANP Cia Nazionale Franco Fiori, del Presidente nazionale di ANP Del Carlo e dei presidenti delle sette regioni partecipanti; la conclusione affidata al vice presidente Cia Nazionale Mauro di Zio.
Due gli obiettivi rimarcati durante il dibattito: valorizzare il ruolo attivo dei pensionati e sostenere le loro rivendicazioni in tema di pensioni e servizi socio sanitari, con un confronto aperto e leale con tutte le Istituzioni pubbliche.
“Il miglioramento, quantitativo e qualitativo dei livelli di questi “ASSET” è e sarà strategico non solo per i benefici che porterà alla categoria, ma anche e soprattutto alla società… In questi ultimi anni abbiamo combattuto tante battaglie e qualche risultato l’abbiamo ottenuto, penso alla quattordicesima, che ora va ampliata e ridiscussa”.
Presidente Regionale di ANP Lazio Michele Verro
“E’ necessario – ha spiegato il vice presidente nazionale di ANP Cia, Franco Fiori – che la vecchiaia non sia vissuta come malattia, ma come nuova fase della vita dell’individuo. Tre sono, infatti – continua Fiori – gli elementi essenziali: pensioni dignitose, servizi socio sanitari efficienti e sana alimentazione”. Le difficoltà maggiori riguardano i primi due punti. “Purtroppo a livello nazionale – come ha rimarcato più volte il vice presidente di Zio – il 36% dei pensionati , circa 7 milioni, percepiscono meno di mille euro lordi, un milione e 700 mila invece ricevono una pensione di 500 Euro. Importi che fanno registrare nell’elenco delle povertà molti pensionati italiani”. Forte delusione e preoccupazione è stata mostrata nel suo intervento anche dal presidente nazionale ANP Alessandro del Carlo “le pensioni al minimo sono state dimenticate da tutti i governi, non c’è stato un decreto dall’inizio della pandemia che ha visto migliorare la condizione dei pensionati”.
L’ANP ha lanciato una petizione popolare per chiedere l’aumento delle pensioni basse. Sono state raccolte più di 100mila firme su tutto il territorio nazionale ed è stata depositata formalmente sia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e sia alla Camera dei Deputati. A tutt’oggi, però non è stata esaminata per mancanza di copertura economica. “Nonostante ciò, un risultato seppur flebile è stato raggiunto – commenta ancora Fiori – l’estensione della quattordicesima mensilità fino ai 1000 euro”. La richiesta della ANP Cia è garantire pensioni dignitose, portando quelle al minimo ad almeno 780 euro al mese, ridurre il carico fiscale, estendere la quattordicesima fino a 3 volte il minimo, considerare l’attività agricola come lavoro gravoso e usurante, tutelare donne e giovani, migliorando la misura opzione donna e defiscalizzare i giovai under 40 che creano nuove imprese, promuovere una legislazione nazionale sull’invecchiamento attivo. Il dibattito si è poi soffermato anche sulla medicina territoriale. La proposta condivisa dagli oltre 250 partecipanti è quella di ridisegnare la mappa sanitaria sui singoli territori, rafforzando il ruolo del medico di famiglia, il primo vero garante della salute del cittadino. Altra tematica affrontata durante il dibattito la precarietà dei servizi pubblici basilari, trasporto, servizi postali, farmacie, linee telefoniche e centri ricreativi. A conclusione per la Cia agricoltori italiani è fondamentale e prioritario restituire all’imprenditore agricolo pensionato il giusto ruolo, in quanto grazie alla sua attività portata avanti negli anni con tenacia, assiduità e professionalità, ha risparmiato i territori dal degrado ambientale. Ringraziamenti e attestati di stima sono stati riconosciuti alla Cia agricoltori italiani del Molise, al suo presidente Potalivo, al direttore Donato Campolieti e all’intera macchina organizzativa dell’evento.